Nel Caffè si giocava a carte e si discuteva di tutto: dalla politica nazionale e locale ai problemi e fatti del paese, alle usanze e alle mode, fino ai più minuti pettegolezzi o gossip.
Int’al Cafè si radunava la Redazione del quotidiano orale del paese, che avrebbe potuto bene intitolarsi Al Crivèl [Il setaccio] e in cui tutti gli abitanti del paese potevano star certi di avere il loro spazio e di comparire prima o poi come personaggio del giorno. Crivlàr, un verbo caduto in disuso con l’avvento della TV nelle case e con la privacy, rappresentava l’attività essenziale attraverso cui scorre la linfa, fastidiosa e rassicurante, che mantiene unita la comunità, ossia quell’attenzione ed interesse degli uni per gli altri che fanno del paese una grande famiglia.
Dal Cafè gli uomini portavano a casa notizie e argomenti di conversazione alle mogli che le riportavano nei filò con le altre donne nel cortile o accanto al fuoco e da qui arrivano perfino ai bambini più attenti.
Nella tradizione degli antichi Caffè della Piazza di Casumaro, questo Caffè è dedicato a mio padre, Fiumalbo detto Fiumi, che di quei Caffè fu assiduo frequentatore con il simbolico titolo di Presidént d’la Società d’al Crivèl conferitogli all’unanimità dagli amici del Caffè Magri.
![C -Il Caffè fine 800 C -Il Caffè fine 800](https://beatricebattaglia.it/wp-content/uploads/2019/12/C-Il-Caffè-fine-800-570x342.jpg)
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SUI COGNOMI DI CASUMARO
RESOCONTO DELLE MIE RICERCHE SUL COGNOME BATTAGLIA Varianti e diffusione Avevo raccolto varie versioni scritte del cognome che compare nei documenti dopo il Mille: Batalea, Battalia, de Bataleis, Battagli, Battagia, Battaggia, Batagia, Batalgia, Bataja, Bataia, Battaia, Bataglia, Battaglia. Nel Dizionario biografico degli Italiani – mi pare di ricordare – non si risale oltre il XIII-XIV
Romagna mia
Romagna Mia Radici Radici? Le radici sono tante cose; sono gli anelli nella catena della vita, sono il passato, il passato che si allunga nel presente e germoglia e da frutti e quei frutti siamo noi. Amare le proprie radici e coltivarle vuol dire amare se stessi. E quando abbiamo dei dubbi su come comportarci,